BASTA ASPETTARE 10 ANNI
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PARLIAMONE.

Finalmente, la svolta è arrivata. Il Decreto Rilancio, oltre all’Ecobonus e al Superbonus al 110%, ha introdotto lo sconto in fattura e/o la cessione del credito agli istituti di credito o altri intermediari finanziari. Ciò varrà per tutto il 2021 e fino a giugno 2022.

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Tramite i classici bonus puoi portare in detrazione parte o tutte le spese sostenute per differenti interventi edili e impiantistici. In pratica, recuperi in più anni, parte o tutte le spese sostenute tramite degli “sconti” sulle tasse.

Noi siamo i professionisti a cui ti puoi affidare.

Facciamo un esempio di detrazione priva di sconto in fattura e cessione del credito. Immagina di ristrutturare casa e di spendere 10.000 €. Sfruttando, ad esempio il bonus ristrutturazioni al 50%, l’Agenzia delle Entrate ti restituirà il 50% di quanto hai speso in 10 anni, tramite delle detrazioni sulle tasse IRPEF che verserai allo Stato. Quindi, per i 10 anni successivi all’intervento, pagherai 500 € di tasse in meno ogni anno: 500 € x 10 anni= 5.000 € (il 50 % di 10.000 €). In questo caso, dovrai pagare il tutto entro la fine dei lavori e in seguito i soldi ti verranno restituiti scalandoli dalle tasse.

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In alternativa, grazie allo sconto in fattura, spenderesti solo 5.000 €. Il restante 50% dei 10.000 € te lo anticiperà l’impresa che a sua volta li riprenderà dalla banca. Stessa cosa nel caso di Superbonus al 110%, solo che in questo caso puoi decidere la restituzione del 110% di quanto hai speso in soli 5 anni, oppure di farti anticipare il 100% dall’impresa.

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COME FUNZIONA

Questa novità è contenuta nel Decreto Rilancio che di fatto declina in modo più ampio quanto già stabilito nella Legge di Bilancio 2020 nella parte relativa all’ecobonus, vale a dire il bonus fiscale che consente di detrarre dall’Irpef (persone fisiche) e dall’Ires (società, imprese) una parte consistente (il 50 o il 65% a seconda dell’intervento) delle spese destinate ad aumentare l’efficienza energetica degli edifici, “spalmando” il rimborso in 10 o 5 anni.

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Ma, in concreto, in che cosa consiste lo “sconto in fattura”? Lo “sconto in fattura” è una modalità di rimborso che consente di optare per avere uno sconto, di pari importo, applicato direttamente sulla fattura del fornitore invece che per la detrazione fiscale sull’Irpef da “spalmare” in 10 anni o 5 anni prevista dalle diverse tipologie di ecobonus. In pratica l’azienda che effettua l’intervento si fa carico di anticipare al cliente, in una volta sola, la somma detraibile dalle imposte e necessaria per coprire le spese dell’intervento edile programmato. Da sottolineare poi che lo “sconto in fattura” non deve essere confuso con la “cessione del credito”, due modalità con caratteristiche differenti e destinatari diversi.

Per quanto riguarda lo “sconto in fattura” il decreto Rilancio, in vi adi approvazione definitiva, va ad eliminare il vincolo che poneva l’ultima manovra finanziaria limitandolo ai grandi lavori in condominio. Il nuovo provvedimento da 55 miliardi di euro, quindi, estende le categorie che possono beneficiare dello sconto in fattura di cui dunque potranno avvalersi sia i condomini sia le singole unità immobiliari adibite ad abitazione principale e ora, dopo l’approvazione della Camera, estesa anche alle seconde case.

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In quest’ultimo caso – edifici residenziali – lo sconto in fattura potrà essere richiesto solo dalle persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni. Il meccanismo dello “sconto in fattura” sostanzialmente permette a un soggetto di effettuare lavori in casa gratuitamente (o quasi) perché trasferisce alle imprese l’onere di recuperare il contributo statale riconosciuto al committente come forma di sconto fiscale. Questo vuol dire che la ditta realizza i lavori senza percepire un euro, perché il richiedente usufruisce dell’agevolazione sotto forma di sconto immediato in fattura dell’importo dovuto. La società recupererà poi la somma come credito d’imposta.

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I lavori che possono usufruire dello “sconto in fattura” sono: le ristrutturazioni edilizie (lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, effettuati sulle parti comuni degli edifici condominiali, i lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, sulle singole unità immobiliari), l’efficientamento energetico (lavori di riduzione fabbisogno energetico, miglioramento termico edificio, pannelli solari, sostituzione impianti riscaldamento), i lavori antisismici (sono i lavori che riducono il rischio sismico nelle zone 1, 2 e 3, in base alla classificazione del rischio sismico), il recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti, inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, l’installazione di impianti solari fotovoltaici e l’installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.